giovedì 21 agosto 2014

Ancora sul turno reperibilità direttissime

Un quotidiano a diffusione nazionale si occupa della iniziativa dell'ADU in materia di turno reperibilità direttissime durante il periodo feriale e delle scomposte reazioni che questa ha suscitato. 
http://www.iltempo.it/politica/2014/08/20/avvocati-in-guerra-per-i-clienti-d-ufficio-1.1299175

mercoledì 20 agosto 2014

Aggiornamento Turni A.D.U. ....e una doverosa replica

Riteniamo doveroso aggiornare Voi tutti sull’andamento del neo-istituito turno di reperibilità durante questo periodo feriale.

In primo luogo possiamo dire che finora si è riusciti, come sperato, a dare la massima copertura in tutte le aule impegnate nelle direttissime, ostacolando con successo l’indebito accaparramento di clientela da parte dei soliti noti, vi sono state alcune assenze di colleghi in aule monocratiche ma queste sono state prontamente coperte dai colleghi referenti di giornata, così come previsto dalle disposizioni che sono state comunicate per e-mail e ribadite alla riunione del 21 luglio scorso riservata ai  partecipanti al turno. Vi è stata, inoltre, una segnalazione di un unico collega di ufficio a cui erroneamente non era stato inviata la mail di risposta alla Sua richiesta di partecipazione ai turni, ma si è subito risolto attraverso la rinuncia in  Suo favore ad un turno ciascuno da parte di tre colleghi del direttivo ADU. 

In secondo luogo, è doveroso trattare dell’unico episodio negativo che si è verificato in questi giorni a causa di alcuni anonimi e pavidi colleghi, i quali hanno pensato di attaccare la nostra iniziativa, dapprima attraverso la collocazione nelle aule di udienza di un volantino anonimo e diffamatorio (firmato “colleghi onesti” - ma pensiamo che l’onestà, se tale, non abbia bisogno di nascondimenti!), e successivamente con un’ e-mail inviata a tutti i difensori di ufficio sotto pseudonimo, a firma di tal “geremia penna bianca”, contenente ricostruzioni ed attacchi tendenziosi, infondati e pretestuosi, pieni di falsità ed acredine, nonché palesemente diffamatori sia nei confronti dell’A.D.U. che dei singoli associati chiamati direttamente in causa.

Come molti di voi sanno questo turno, istituito ed organizzato dall’Associazione Difensori di Ufficio, ha avuto la preventiva approvazione del nostro Consiglio dell’Ordine con delibera del 26 giugno, oltre che, naturalmente, della Presidenza del Tribunale al fine di ottenere piena legittimazione nei confronti dell’Autorità Giudiziaria procedente.
Invitiamo pertanto il pavido diffamatore “geremia penna bianca” ( al fine di ritrovare la verità da lui smarrita e ricercata via mail) e tutti i colleghi eventualmente interessati alla consultazione del relativo documento a prenderne visione sul sito dell’ Ordine degli Avvocati di Roma alle pagine 11 e 12 dell’adunanza del 26 giugno 2014.
L’ideazione di questa iniziativa, giudicata “ positiva” dal Consiglio dell’ Ordine, è nata per far fronte all’assenza di un turno difensori di ufficio reperibili durante il periodo feriale e con, sostanzialmente, tre intenti: 

- quello di garantire una effettiva difesa agli imputati durante le direttissime estive, riducendo le assenze dei difensori di ufficio;
- quello di distribuire equamente le opportunità di lavoro tra tutti i colleghi difensori di ufficio che ne avessero fatto richiesta; 
- ed infine quello di ovviare all’increscioso fenomeno dei colleghi che si recano alle direttissime  senza nomina, inventandosi modalità per accaparrarsi qualche cliente – il quale in    quel momento, ricordiamo, è in fase di arresto, quindi in una situazione di debolezza e, spesso, di confusione – anche a costo di sostituirsi indebitamente e con l’inganno al  collega allontanatosi momentaneamente o non ancora giunto in udienza. 

Tali comportamenti sono invisi alla stragrande maggioranza dell’Avvocatura e non rendono un buon servizio al buon nome della nostra professione, specie quando si verificano, come è accaduto più volte, incresciosi episodi di litigi in udienza tra chi dovesse assumere la difesa di un arrestato! Comportamenti che in questi giorni stiamo finalmente riuscendo ad ostacolare.

L’ADU, come sapete, è nata per difendere e rappresentare al meglio il ruolo e la funzione della difesa di ufficio nel quadro dei principi della nostra Carta Costituzionale ed, in tale contesto, ci siamo sentiti di prestare un servizio importante a tale funzione.
Per questo motivo, essendo il turno volontario in questione la prima volta che viene proposto ed attuato, l’Associazione ha ideato una modalità che conciliasse insieme efficacia, equità e prudenza.

Efficacia, nel senso di ideare un sistema di copertura dei turni in modo tale da garantire sempre la presenza di un difensore in ogni aula, che ha comportato l’idea di affidare al collega di turno all’aula collegiale – dove le udienze non vi sono ogni giorno, essendo solo eventuali –il quale funge anche da referente per i turni di giornata, coprendo le assenze nelle aule monocratiche.

Equità, nel senso di permettere a tutti i difensori di ufficio la possibilità di poter partecipare ai turni nei giorni di disponibilità da loro stessi comunicati. Per questo motivo i turni affidati non sono potuti essere uguali per tutti ma vincolati, appunto, ai periodi di disponibilità di ciascuno.

Prudenza, perché essendo la prima volta che l’Associazione si assume una tale responsabilità, oltre ad essere per la prima volta in assoluto che si organizza un simile turno, l’ADU ha ritenuto opportuno, nella gestione di tale responsabilità organizzativa assunta, affidare l’incarico di referente per i turni di giornata, e quindi, di turno alla collegiale (con l’evidente e frequente rischio di recarsi in Tribunale in mancanza di udienze collegiali) ai membri dell’Associazione stessa. Soltanto per questo motivo, quindi, come ampiamente spiegato nella summenzionata riunione del 21, che i referenti giornalieri sono stati selezionati tra i membri dell’Associazione organizzatrice, ed infatti, permane l’esigenza di poter rispondere direttamente come Associazione dell’andamento di tali turni, sia nei confronti dei colleghi interessati, sia del Tribunale, che dell’Ordine degli Avvocati che ci ha autorizzato. In questo, riteniamo che l’ADU abbia mostrato un rilevante senso di responsabilità, efficienza e lealtà.

C’è da sottolineare, inoltre, da quanto è emerso finora da questa inedita esperienza, la constatazione principalmente di due dati rilevanti: 

  • il primo è la particolare importanza che questo servizio sta assumendo in tali aule, rappresentando un presidio rilevante ed autorevole dell’Avvocatura che impedisce che le stesse aule siano lasciate in balia della casualità o, soprattutto, di quei colleghi dalla condotta stigmatizzata di cui si è accennato sopra.
  • il secondo è che in tal modo, si sono palesati interessi, non certo da difendere, di certi colleghi a cui evidentemente conveniva che nulla fosse regolato nelle udienze in questione, in modo da farvi libera opera di accaparramento. Questi avvocati nel loro volantino fanno riferimento ad una perdita di "changes" (sic!) -confondendo evidentemente un termine straniero, "chance", con un altro...-. Ma essi, piuttosto, dovrebbero spiegarci da dove provenga il fondamento di questa "chance" e chi sarebbero i colleghi a cui la si sarebbe negata; tuttavia noi riteniamo che tale "chance" o "changes" che dir si voglia...(leggasi piuttosto interessi all'accaparramento indebito di clientela), non meriti alcun riconoscimento.
Pertanto, la nostra Associazione rimane orgogliosa di questo servizio fatto all’Avvocatura oltre che ai diritti di difesa degli imputati e, consapevole che con questa opera abbia anche fatto uscire allo scoperto (o quasi, visto che, nonostante essi siano stati prodighi di indicare i nominativi dei loro colleghi bersagliati, non abbiano avuto il coraggio di inserirvi i propri) una parte oscura e stigmatizzabile – seppur per fortuna minoritaria – della stessa avvocatura, l’ADU respinge e stigmatizza in maniera netta gli attacchi ricevuti e valuta di intraprendere tutte le opportune iniziative a tutela dell’Associazione stessa, oltre a quanto valuteranno di fare i singoli colleghi indicati nel volantino diffamatorio, sia in sede giudiziale che disciplinare, a tutela del proprio buon nome e dell’Avvocatura tutta.