Il 7 luglio la Commissione Giustizia del Senato, dove il testo era
arrivato per approvazione definitiva, ha ulteriormente emendato il
Disegno di Legge per l'introduzione degli articoli 613 bis e 613 ter c.p.
relativi all'introduzione del reato di tortura. Se l'aula approvera'
quanto proposto, Il DDL dovra' tornare alla Camera dei Deputati per
nuova approvazione, con un conseguente - ulteriore - ritardo.
Le modifiche apportate al testo licenziato dalla Camera il 9 aprile 2015 riguardano:
- L'abbassamento della pena per la tortura effettuata da Pubblici
Ufficiali e da Incaricati di Pubblico Servizio, che passa da 5-15 anni a
5-12 anni;
- La descrizione della condotta: le "violenze" previste dal testo
originario dovranno essere "reiterate". Non saranno piu' punibili a
titolo di tortura le condotte singole, anche se procuranti un grave
trauma fisico o psichico verificabile.
- Il risultato della condotta: il grave trauma psichico dovra' essere "verificabile".
- I respingimenti dei cittadini extracomunitari: il nuovo testo
sostituisce al divieto di respingimento verso i paesi in cui l'allogeno
potrebbe essere perseguitato (fattispecie ampia), il divieto di
respingimento verso paesi in cui potrebbe essere sottoposto a tortura
(fattispecie piu' circoscritta).
Il testo e' consultabile:
http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede/Ddliter/testi/41371_testi.htm
L'ADU si associa alle organizzazioni umanitarie nella richiesta di
una pronta approvazione del DDL e del ritorno al testo originario
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