L’Associazione
Difensori di Ufficio intende sollevare una questione attinente la remunerazione
di talune difese che, laddove rientranti tra quelle aventi i requisiti per
l’ammissione al beneficio del patrocinio a spese dello Stato o siano svolte di
ufficio, sono sprovviste di copertura remunerativa da parte dello Stato; per
cui tali attività difensive vengono, conseguentemente, svolte senza il dovuto
compenso.
Esse sono
quelle riguardanti i procedimenti di convalida del trattenimento dei cittadini
comunitari, a norma dell’art. 20 del D.lgs 30/07 , e quelli di proroga del
trattenimento nei CIE nei casi di cui all’art. 21 comma 2 del D.lgs 25/08 di
competenza del Tribunale Ordinario.
Tali
procedimenti, infatti, nonostante abbiano carattere civilistico, godono del
diritto alla difesa tecnica necessaria e, quindi, della previsione di eventuale
difensore di ufficio ma, al contrario di quelli analoghi di competenza del
Giudice di Pace (convalida del trattenimento dei cittadini extracomunitari ex
art. 13 comma 5 bis TU 286/98 e proroga
del trattenimento nei CIE ex art. 14 comma 5 TU 286/98), non contemplano alcun
formulario per la messa a carico dello Stato dell’onorario a favore
dell’avvocato difensore.
In tal modo
si crea una disuguaglianza di trattamento tra le difese innanzi al Giudice di
Pace e quelle innanzi al giudice di tribunale, con relativa ingiustizia a
carico dell’avvocato il quale si trova nell’impossibilità di essere remunerato
della prestazione professionale svolta a favore dello straniero difeso di
ufficio o che, comunque, non abbia mezzi economici per pagare l’onorario.
Questo trattamento deteriore, inoltre, rischia di ripercuotersi indirettamente
sullo straniero soggetto alla suindicata normativa il quale potrebbe trovare
difficoltà, in queste condizioni, nel reperire un avvocato disponibile a
difenderlo – e con impegno - in tali procedimenti .
Pertanto,
l’A.D.U., nel sollevare tale quesito, chiede all’Ill.mo Consiglio dell’Ordine
degli Avvocati di poter prendere
posizione a tale riguardo e, conseguentemente, di attivarsi nella ricerca di soluzioni
al fine della rimozione di tale iniquità che non è certamente dignitosa per i
colleghi Avvocati che si vogliano impegnare nelle summenzionate difese..
Allo stesso
tempo l’A.D.U. si rende disponibile per un incontro presso codeste Ill.me
Commissioni per esporre e proporre le proprie soluzioni alla problematica sopra
illustrata.
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