sabato 8 novembre 2014

Sull'obbligo di fatturazione elettronica

Dal 6 giugno 2014 gli Uffici Giudiziari romani non accettano più fatture cartacee per il pagamento delle liquidazioni degli avvocati per le loro difese d'ufficio e per i gratuiti patrocini.
Ciò in ottemperanza del D.M. n. 55 del 3.04.2013 che stabilisce le regole in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della c.d. fattura elettronica, che il professionista deve inviare, in formato .XML al c.d. SDI (Sistema di Interscambio), piattaforma che poi, a sua volta, invierà la fattura elettronica all'Ente che dovrà ottemperare al pagamento del professionista.
La fattura elettronica deve essere conservata per 10 anni insieme ai rapporti di esito dell'invio.
Qualora questa fosse errata, e comunicazione in tal senso deve arrivare entro 15 giorni via PEC, il professionista dovrà emettere una nota di credito e successivamente la nuova fattura corretta. Ovviamente va conservata anche la nota di credito.
La fatturazione elettronica pone per il professionista il serio problema dell'invio che, stante le enormi difficoltà e macchinosità della procedura per chi non è molto esperto di informatica, attualmente "obbliga" a far ricorso ad intermediari che, giustamente, si fanno pagare il servizio reso al professionista.
Ciò, in definitiva, comporta per il professionista un costo in più (che varia a seconda dell'intermediario scelto) rispetto a quando si andava ad effettuare il deposito cartaceo della fattura presso il Modello 12 del Tribunale o della Corte d'Appello.
 

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